Stiamo vivendo un periodo storico unico a cui nessuno di noi era preparato. E questa ridefinizione degli spazi sociali ci porta a fare i conti con un diverso concetto di “altro”. Ma anche di “collettività” e dunque anche di “solidarietà”. In osservanza di tutte le norme in atto qui a Milano, ho incontrato su Skype Pierpaolo Grisetti, Presidente e Carola Muttoni, volontaria Ufficio Stampa dell’Associazione Amici per il Centrafrica per parlare di questo. Ora che abbiamo imparato a caro prezzo in termini di vittime e sconvolgimenti della nostra quotidianità, cosa vuol dire vivere un’emergenza sanitaria, come vivremo la solidarietà? Riusciremo ad essere emotivamente più ricettivi nei confronti di situazioni simili o ben più drammatiche che si verificano lontano da noi?
“Io personalmente credo e spero che questo abbia fatto capire che l’emergenza è un’emergenza che coinvolge tutto il mondo. Questa esperienza ci deve far capire anche che se il mondo vuole continuare o cominciamo ad amare tutte le persone o siamo destinati a sparire“. Pierpaolo Grisetti sa benissimo cosa vuol dire vivere un’emergenza e lavorare strenuamente perchè si trasformi in qualcosa di gestibile. Da anni è presente con la sua associazione nella Repubblica Centrafricana, anche in questo momento. Non manca infatti di citare Valentina Morini, Responsabile Paese e Valentina Carminati, Responsabile del Progetto Sanitario dell’Associazione, che in questo momento sono rimaste spontaneamente in Centrafrica per continuare a supportare le comunità locali nella gestione di questa nuova epidemia.
Esattamente come era successo nel 2014, quando nonostante la guerra civile Amici per il Centrafrica era rimasta sul territorio tenendo aperte le scuole, anche oggi opera facendo informazione, collaborando con Unicef a sostegno delle donne in carcere, dove l’emergenza è ancora più alta.
“Il nostro lavoro continua anche all’interno del nostro centro sanitario e stiamo cercando canali in collaborazione con le altre associazioni presenti e le comunità sanitarie del Paese per far arrivare lì tutta la strumentazione che potrebbe servire“.
In Centrafrica, che al momento sembra essere stata risparmiata dalla violenza dell’impatto che il Covid-19 ha avuto sull’Europa, è necessario garantire al personale medico tutto il materiale, dalle mascherine alla strumentazione per la terapia intensiva: ad oggi ci sono solo 20 posti disponibili in rianimazione e 3 ventilatori. L’urgenza che spinge queste persone a lavorare anche in condizioni difficilissime è ben più che motivata.
“Stiamo cercando di fare rete per trovare i canali per finanziare i nostri progetti e fra questi anche il nostro evento serve per raggiungere lo stesso obiettivo: raccogliere fondi e far fronte all’emergenza Covid-19 in Repubblica Centrafricana.”
Ma come si fa rete solidale in un momento come questo?
A rispondermi è Carola Muttoni, che ci parla di questo evento, immaginato e ideato con una grande amica dell’Associazione, l’attrice, comica e conduttrice radiofonica Paola Minaccioni.
“Il format della serata è nato da una chiacchierata, dopo che avevamo avuto conferma che lo spettacolo “Dal vivo sono molto meglio“ previsto per il 19 aprile al Teatro Serassi di Villa d’Almè (Bg) , i cui incassi sarebbero stati devoluti alla Onlus, non sarebbe potuto andare in scena. Il Coronavirus ha cambiato i nostri piani facendo saltare anche le date del tour teatrale di Mine Vaganti di Ferzan Ozpetek, altro grande amico dell’Associazione” – dice Carola – “Ma non ci siamo arrese. Siamo donne resistenti nel cuore, come dice Paola, per cui ci siamo immaginate questa serata evento, abbiamo coinvolto amici e attori e tutti si sono resi subito disponibili. Con noi ci saranno anche Paola Cortellesi, Francesco Pannofino, Sarah Valanga, Arturo Muselli e Anna Foglietta. Artisti e attori che per una serata saranno portavoce della nostra associazione facendomi capire, ancora una volta, che l’essere uniti fa la differenza, soprattutto di fronte ad un’emergenza globale. Possiamo dare davvero un aiuto concreto a chi non ha le nostre stesse possibilità“
L’appuntamento è per domenica 19 Aprile alle ore 21:00 su Zoom, con gli interventi di questi straordinari artisti che reciteranno, leggeranno poesie e improvviseranno con il loro straordinario talento. Paola Minaccioni definisce questa serata evento “non un ripiego alle date saltate in teatro, ma uno slancio verso il futuro e il tentativo di immaginare format di condivisione dell’arte diversi, per proiettarci in quello che sarà anche il nostro futuro“. Per partecipare basta iscriversi qui, dove avrete anche la possibilità di fare una domanda al vostro artista preferito, che verrà letta durante la serata.
Non vi sarà richiesta nessuna quota di partecipazione ma sarà possibile fare una donazione, “perché noi vorremmo che le persone sposino il progetto, si sentano di sostenere la causa, la stessa che ha mosso questi artisti a far parte di questo evento” – aggiunge il Dottor Grisetti – “ Noi abbiamo bisogno di rapporti veri e concreti“.