Per anni il destino del calzino è stato uno solo: sparire. Nascosto dentro sneakers anonime, ridotto a fantasmino, rigorosamente camuffato in stivali e stivaletti. L’accessorio più timido del guardaroba, quello che si comprava al volo alla cassa, senza neanche provarlo. Eppure la storia della moda ci aveva avvisati: bastava guardare i bianchi abbaglianti di Michael Jackson, che trasformavano un paio di loafers neri in un riflettore puntato sui piedi, per capire che un calzino può diventare dichiarazione di intenti.
Lo abbiamo visto anche fare capolino a fine estate, nella versione più basic di sempre, quello bianco appunto, che ha suscitato in me emozioni contrastanti, eppure scelto da milioni di donne e uomini che, acquistato il mocassino, ha pensato bene di indossarlo con il calzino bianco.
Per capire perché nell’inverno 2025-2026 tutti guardano alle caviglie, bisogna partire da una constatazione quasi crudele: per anni i calzini sono stati la serie B degli accessori. harpersbazaar.com li definisce “la stella più sottovalutata dell’universo degli accessori”, trattati come una sottospecie di “maglietta della salute” per le scarpe, nascosti e scelti solo per prolungare otticamente il pantalone.
Oggi, invece, il copione si ribalta: la nuova parola d’ordine è “trattarli come borse”, ovvero come dichiarazioni di personalità. Non è un caso se Paul Smith ha fatto dei calzini a righe un marchio di fabbrica e se Miuccia Prada continua ad abbinare le sue décolleté a calzini corti attentamente studiati, trasformando un dettaglio in firma stilistica.
Alle sfilate Primavera/Estate 2025 il messaggio è diventato chiarissimo: i calzini non sono più comprimari. Da Simone Rocha, dove i garofani di Pina Bausch si arrampicano anche sulle calze semi-trasparenti, alle versioni in tulle nude con appliqué argentate di Fendi, fino al calzino nero che allunga la scarpa nelle silhouette impeccabili di Jil Sander, tutto lavora per mettere i piedi tra i protagonisti del look- Le uniformi scolastiche riviste da S.S. Daley con calze crochet bianco latte, i modelli grigi che accendono le ballerine nere da Coperni, e le calze alte simil-scaldamuscoli di Miu Miu, abbinate a ballerine bianche o décolleté, completano il quadro: la calza diventa linguaggio.
In passerella funziona come punto esclamativo, nello street style come trucco low cost per “truccare” scarpe già viste. E visto che viviamo in un’epoca in cui ogni outfit viene zoomato alla caviglia su Instagram e TikTok, era inevitabile che prima o poi i calzini chiedessero il loro primo piano.
Le nuove “famiglie” di calzini (e a chi assomigliano)
In principio furono i calzini gioiello & lurex: se l’inverno 2025-2026 ha un motto, potrebbe essere “metti pure il blazer basic, tanto ai piedi succede il caos”. Calzini in tulle con strass, micro-cristalli, ricami floreali, sulla scia delle calze preziose viste da Simone Rocha e nelle proposte più scenografiche di brand specializzati come Calzedonia, che ha ormai una sezione dedicata a modelli glitter, rete e applicazioni. Si portano con Mary Jane lucide, décolleté dal tacco sottile o sandali “fuori stagione”, come fanno le celeb, ma anche con l’immancabile mocassino fanno la loro figura.
C’è poi il collegiale 2.0: ginocchio in su, ma con ironia. La scuola è finita, ma l’estetica college continua a dettare legge. La versione aggiornata passa attraverso Miu Miu, che tra scaldamuscoli, gambaletti in lana e calzettoni lavorati ha praticamente riscritto il dress code della brava ragazza (che poi tanto brava non è).
e calze al ginocchio in costa inglese o in lana tecnicizzata si portano con mocassini lucidi, ballerine e Mary Jane, spesso abbinate a mini in pelle o gonne plissé dall’aria uniforme. In prima fila e in passerella, l’hanno dimostrato Sydney Sweeney, con la minigonna di pelle e i leg warmers al defilé parigino, e Sarah Paulson, che ha sfilato per Miu Miu con calze al ginocchio grigie e sandali rettile verdi. Il risultato è un mix di Lolita anni ’60, uniforme di college inglese e TikTok girl del 2025: serissima sopra (tailleur, cappotto over), decisamente più ironica da ginocchio in giù.
Outdoor & tecnici: il calzino che fa trekking… fino al bar. Parola d’ordine: gorpcore, ma addomesticato. I calzettoni di lana grossa, quelli da baita e scarponcino, sono scesi dalle montagne per infilarsi sotto mocassini, sabot e anche qualche slingback coraggiosa. L’idea arriva sia dalle collezioni “tecniche” – con il boom di scarpe da trail e hiking in città – sia da quel filone di stile che mescola quotidiano e outdoor, punto forte anche delle tendenze calze/collant 2025-2026 raccontate da vari magazine.
Qui il riferimento pop potrebbe essere Gigi Hadid nel suo guardaroba di mamma newyorkese che alterna gilet imbottiti, cappotti maxi e calzettoni grigi infilati in stivaletti o ballerine rigide. Un’estetica “weekend nel Vermont”, anche se il massimo trekking che farai sarà raggiungere il brunch della domenica.
Come abbinarli senza sembrare “sbagliata” (anche quando lo sei apposta)
Il trucco non è “nasconderli bene”, ma decidere quanto farli parlare. Pensa ai calzini come a un evidenziatore: a volte sottolineano appena il look, altre diventano la riga fluo che cambia il senso della pagina. L’importante è che sembrino sempre una scelta, mai un ripiego last minute.
Con ballerine e Mary Jane: il terreno di gioco principale
Qui vale la regola d’oro del contrasto controllato: ballerine e Mary Jane nere con calzini bianchi o grigi se ti piace il vibe college, modelli lurex o in tulle se vuoi trasformare jeans e minidress in look da sera. Se la scarpa è già importante (vernice, maxi fibbia, colore forte), tieni il calzino più neutro; se la scarpa è minimal, lascia che sia il calzino a fare la scena.
Con i mocassini: preppy ma non troppo
Il mocassino è il campo di prova più facile. Di giorno funziona con calzini a coste sottili tono su tono al pantalone; la sera puoi osare bianco ottico, righe o un filo di lamé. Se l’outfit sopra è molto “scolastico” (blazer, camicia, minigonna), lascia che il calzino faccia da elemento più sobrio, così l’effetto è voluto e non travestimento.
Con gli stivali: dettaglio quasi invisibile
Negli stivali il calzino lavora dietro le quinte: serve a dare struttura e comfort, e solo a tratti si fa vedere. Con anfibi e biker puoi lasciare intravedere un bordo in lana grossa o a costa inglese. Con stivali più eleganti meglio tinte scure e profonde (nero, bordeaux, blu), che arricchiscono senza rubare la scena.
Con i sandali invernali: dichiarazione di intenti
Se sei coraggiosa e iper fashionista, sandalo + calzino è la combo del secolo. Sandali gioiello chiedono calzini bijoux (tulle, rete sottile, lurex), mules e sabot preferiscono modelli in lana sottile o cotone compatto. Per evitare l’effetto “mi sono vestita al buio”, resta su una palette ridotta: massimo due colori forti tra scarpa, calzino e abito.
Per chi ha ancora paura del calzino in vista
Se l’idea ti spaventa, sali di grado con calma: prima calzini leggermente più chiari del pantalone, poi una texture interessante (coste, logo, un filo di luce), infine colori netti e bianco ottico. Il momento in cui ti ritroverai a comprare un paio di calzini gioiello “solo per provare” sarà il segnale definitivo che l’inverno 2025-2026 ha fatto il suo lavoro.