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Le corna stanno bene su tutto: recensione del discusso libro

Il libro più discusso dell’anno, almeno di quello appena passato, quello scritto da Giulia De Lellis (più o meno). L’ho letto ed ecco cosa ne penso.

Ebbene sì ho letto “Le corna stanno bene su tutto, ma io stavo meglio senza” scritto da Giulia De Lellis feat. Stella Pulpo, edito da Mondadori (manco a dirlo!)
Prima di scrivere voglio fare due premesse necessarie: non sono, anche se mi sarebbe piaciuto esserlo, una critica letteraria ma semplicemente un’appassionata lettrice. Le mie sono sono opinioni, suggestioni se volete, non giudizi.

La seconda è che ho letto questo libro per estrema curiosità e senza nessun pregiudizio. Conosco pochissimo la vita lavorativa di Giulia De Lellis e non mi sento di dire nulla nè a favore nè contro, in compenso conosco, seguo e amo da anni Stella Pulpo alias Memorie di  una Vagina. La seguo da quando le influencer ancora non esistevano, il suo blog aveva uno sfondo rosa e lei non si mostrava mai. Le sue parole mi tengono spesso compagnia e ancora più spesso riescono a esprimere i miei sentimenti meglio di come potrei fare io stessa. L’amore per un terra (la mia stessa terra) lontana e lasciata troppo presto. L’ammirazione per una città (la mia stessa città) che ci ha accolte e travolte ma che piano piano abbiamo imparato ad amare. I racconti di una vita da fuorisede che spesso sembra la mia. Approvo sempre – o quasi – le sue posizioni nei confronti di molti temi “caldi” , la sua battaglia a favore della libertà sessuale femminile, le sue prese di posizione femministe e progressiste ma mai scontate. Ho letto il suo primo libro “Fai uno squillo quando arrivi” e mi è piaciuto moltissimo.

Posso dire che è lei il motivo principale per cui ho letto il libro della De Lellis. Ho pensato, prima di leggerlo, che lo avrei trovato “carino” (termine odioso ma tant’è) e che avrei pensato che per essere un libro senza pretese tuttosommato ci poteva stare.

Ecco devo ricredermi. Il libro ahimè l’ho trovato estremamente e noiosamente scontato. La scrittura è a tratti banale, sembra che alcune frasi siano state inserite a caso (e ripetutamente) solo per allungare un po’ il tutto, perchè pubblicare un libro di 10 pagine proprio non si poteva fare.


Non mi esprimo sulla storia per carità. E’ una storia vera, di una sofferenza senza dubbio vera anche quella, ma sembra raccontata come se la protagonista avesse scritto delle pagine su “Il mio caro diario” . La lettura scorre lenta, perchè non decolla mai, nessuna voglia di scoprire tutta la storia, nessuna voglia di capire come va davvero a finire. Nessuna forma di introspezione. Non c’è alcun nota del lucido cinismo che mi aspettavo di trovare, nè alcune lezione o suggerimento che mi abbia fatto pensare anche solo per un minuto “ah però”. Niente di niente.

Ci si potrebbe trovare, ad essere buoni, un insegnamento: le corna non si tengono. 
un messaggio: oggi giorno le donne sono così forti e indipendenti da potersi ribellare alle corna, una grande verità: un amore narcisista ed egoista non è amore. Parafrasando la Bibbia dei sentimenti “Se lui si comporta come se non gliene fregasse un caxxo, è perchè non gliene frega un caxxo” (liberamente ispirata a “La verità è che non gli piaci abbastanza” film del 2009 diretto da Ken Kwapis)

Ma per tutto questo forse non avevamo bisogno di un libro, o comunque non di un libro con così poca personalità. Forse tutto questo è solo quello che vi ho voluto vedere io per non ammettere di aver perso tempo, seppur pochissimo, a leggere… cosa? Non l’ho ancora capito. E’ un peccato che sia pieno di buoni propositi inespressi o malespressi. 

Onore a chi, pur non facendolo di mestiere, ha deciso di cimentarsi in questa impresa (forse anche) per restituire un’immagine di sè che non sia solo Maria De Filippi. Onore anche a chi, pur facendolo di mestire, ha deciso di scrivere questo libro consapevole di tutte le critiche che le sarebbero piovute adosso. 

Confidare in un secondo esperiemento è l’unica cosa che ci rimane di fare. Io ci sarò comunque sempre pronta a ricredermi. Leggere è tante cose in primis liberarsi dei luoghi comuni e concedere a tutti una democratica possibilità. 

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