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Kamala Harris: indizi di stile di una donna di successo

Eccola qui, bella sorridente, sicura di sé, con una fisicità rassicurante, uno sguardo da prof dell’Università che sa cosa consigliarti. Ma anche da vicina di casa simpatica, quella che becchi per le scale e con cui ti scambi un “ciao!” veloce la mattina e uno esausto la sera, quando entrambe sapete che finalmente la giornata è finita. Insomma un personaggio che già a pelle, piace. Esattamente come Kamala Harris, 56 anni, padre giamaicano, madre indiana, prima donna vice presidente degli Stati Uniti. “E non sarò di certo l’ultima” come ci ha tenuto lei stessa a specificare nel suo discorso ad elezioni chiuse.

Ma Kamala Harris è molto altro: laureata in scienze politiche ed economia alla Howard University di Washington, è nota sia per la sua intransigenza quanto per il suo attivismo contro l’apartheid e temi razziali.

Nel 1990 inizia la sua carriera, diventando prima procuratrice generale di San Francisco, poi Attorney General della California nel 2010 e 2014.

Diritti LGBT, assistenza sanitaria e ambiente, senza mai dimenticare la lotta per migliorare le condizioni della comunità afro-americana: Kamala Harris è portabandiera di una serie di tematiche molto sentite, molto attuali, molto progressiste.

Ma quello di cui vogliamo parlare oggi non è la sua carriera politica né sbilanciarci su previsioni socio-economiche su quello che sarà il suo operato. Bensì accendere un riflettore sui suoi look, già diventati iconici e che molto dicono di lei.

Perché se è vero che il benedetto abito non fa il maledetto monaco (o è il contrario?) è altrettanto vero ed appurato che in particolare per una donna, quando riveste ruoli chiave, oltre alle sue idee sotto i riflettori ci finiscono anche i suoi abiti.

E nel caso di Kamala e poche altre donne – vogliamo parlare della Regina Elisabetta e del duo Kate/Pippa? O andare a ritroso e ricordare Lady D? O perché no, Evita Peròn?- hanno saputo fare di un abito o di un accessorio uno strumento di comunicazione. Anche politico. Esempi di donne che ben hanno compreso come un loro abito potesse dire molto, dare forza a quanto loro stesse stavano pronunciato in occasioni importanti, rendere omaggio ad un paese, esaltare una caratteristica e così via. Insomma, diventare parte integrante di un messaggio politico.

E cosa ha indossato Kamala nelle due primissime “apparizioni” ufficiali post vittoria alle elezioni?

Incredibilmente è lei stessa che condivide questo video sui suoi social:

We did it”. Sembra il claim perfetto per il lancio di una nuova linea Nike. Sì, proprio Nike, il brand che da sempre ha cercato di associarsi a personaggi portatori di valori. Un brand sportivo: Kamala è al parco e sta facendo attività fisica presumibilmente. É sana, sorridente, rispetta le norme anti-Covid (fa l’unica cosa che si può fare fuori casa senza infrangere le regole praticamente). É impegnata, ma trova il tempo per farsi una corsetta. Ha i capelli raccolti, non è truccata, è esattamente come quella vicina di casa di cui sopra, che ti ritrovi al parco il sabato mattina. In questo caso la spontaneità vince. Va oltre l’abito. Che in questo caso diventa strumento per dire “Io vivo come te. Faccio esattamente quello che fai tu, anche se sono appena diventata vicepresidente degli Stati Uniti.”

Del resto avevamo già avuto modo di vederla (e apprezzarla) con un paio di sneakers. In molte altre occasioni infatti si è presentata così (alla faccia del tacco 12 di Melania ad una cerimonia ufficiale di gardening!), senza filtri, decisamente super sprint. Non è forse per questo che abbiamo iniziato ad amarla subito?

Tanto ci ha detto di lei anche il completo in total white indossato in occasione del primo discorso ufficiale, firmato Carolina Herrera.

Bianco, come il colore delle suffragette. Primo messaggio mandato forte e chiaro. Bianco come il senso di sicurezza che trasmettono le sue parole. Secondo messaggio arrivato forte e chiaro. Bianco come una tavola su cui scrivere la storia.

Non sappiamo ancora quali look memorabili riuscirà a regalarci Kamala, e non perchè particolarmente esuberanti o degni di chiacchiera. Ma perchè fortemente significativi, come già ci aveva insegnato Rula Jebreal sul palco di Sanremo. Abiti decisamente comunicativi.

Come lei la stessa Michelle Obama aveva saputo sapientemente mixare look formali con abiti mozzafiato. Pur nella diversità dei ruoli, entrambe si fanno portavoce di una bellezza nuova, più completa. Quella che sono le donne che riescono a realizzarsi sanno far trasparire. In ogni singolo look. Perché nulla è lasciato al caso quando ci si trova su palcoscenici così importanti.

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